https://app.supportfast.ai/playground/
Il Playground è la sezione dedicata alla personalizzazione del comportamento dell’Intelligenza Artificiale del tuo chatbot. Da qui potrai modificare le istruzioni del tuo chatbot, oltre che creare flussi operativi per gestire attività specifiche.
Supportfast.ai utilizza una struttura a grafo per la costruzione e la gestione dei chatbot. Questo permette di organizzare i flussi operativi in modo visivo e intuitivo, rendendo più semplice la progettazione, la modifica e l’ottimizzazione del tuo chatbot.
La struttura a grafo è composta da due tipologie di elementi:
I nodi rappresentano i blocchi operativi del grafo, ovvero i punti in cui avvengono le operazioni pratiche. Ogni nodo rappresenta un’azione all’interno dei flussi del chatbot.
Il nodo START: è il nodo di partenza per tutti i messaggi che arrivano al chatbot. Il nodo START rappresenta il cuore del tuo chatbot, ovvero le istruzioni di base e la Knowledge Base con cui rispondere alle domande degli utenti. Ogni volta che il chatbot riceve un nuovo messaggio, il nodo START deciderà se rispondere al messaggio utilizzando la Knowledge Base, oppure se attivare uno dei Tools a disposizione per gestire operazioni specifiche.
Il nodo Tool: i nodi Tools sono utilizzati per espandere la capacità del tuo chatbot. Ogni Tool è formato da una descrizione che indica al chatbot la sua funzione e quando utilizzarlo, e viene attaccato con un arco al nodo START. Il chatbot sarà in grado di capire in autonomia, sulla base delle istruzioni fornite e della conversazione con l’utente, quanti e quali tool utilizzare per rispondere alla nuova domanda/richiesta dell’utente.
Nodi finali e non finali: Nella struttura a grafo di Supportfast.ai, i nodi si distinguono in:
Flusso Operativo dei Nodi: Un flusso operativo è una sequenza di operazioni che partono da un nodo Tool e procedono lungo il grafo tramite gli archi di collegamento tra i nodi, fino ad arrivare ad un nodo finale che conclude l’esecuzione del flusso stesso.
Tutti i Nodi: di seguito puoi trovare l’elenco di tutti i nodi disponibili, con il riferimento alla documentazione specifica delle impostazioni di ciascun nodo:
Gli archi rappresentano i collegamenti tra due nodi all’interno del grafo di Supportfast.ai. Ogni arco definisce un passaggio logico e operativo da un nodo all’altro, determinando la sequenza delle azioni che il chatbot deve eseguire.
Funzionamento degli Archi
Gli archi svolgono una funzione simile a quella di una freccia che indica la direzione del flusso operativo: partono da un nodo e puntano verso il nodo successivo. Questo consente al chatbot di eseguire una serie ordinata di operazioni.
Nel grafo di Supportfast.ai valgono due regole fondamentali per gli archi:
Archi speciali dei Tool
Un caso particolare riguarda gli archi che collegano il nodo START ai nodi TOOL. Questi archi non rappresentano un flusso esecutivo automatico, ma delle istruzioni condizionali che l’Intelligenza Artificiale del chatbot può attivare in base alla conversazione.
Il comportamento in questo caso è il seguente:
In sintesi:
I chatbot Supportfast.ai sono progettati per gestire valori dinamici, denominate Variabili, all’interno dei flussi operativi. Questi valori possono essere:
Le variabili permettono di salvare e riutilizzare dati in modo flessibile e personalizzato, rendendo il comportamento del chatbot adattivo rispetto al contesto.
Come si usano le variabili
Per utilizzare una variabile all’interno dei messaggi, prompt, parametri API o altri nodi, basta inserirne il nome racchiuso tra doppie parentesi graffe, ad esempio: {{nome variabile}}. Le variabili possono quindi essere usate in qualsiasi nodo e Prompt del tuo chatbot.
Dove vedere le Variabili
In Playground, in alto a sinistra, è presente un bottone “Variabili” che se cliccato apre una sezione laterale sullo schermo in cui vengono utilizzate tutte le Variabili attualmente dichiarate sul tuo chatbot.
Le variabili si dividono in 3 tipologie:
Variabili globali
Il sistema Supportfast.ai mette a disposizione due variabili predefinite:
Le Variabili globali sono fornite in automatico dal sistema e non possono essere modificate.
Variabili Utente
Le Variabili Utente sono dei dati che vengono associati alla persona che sta utilizzando il chatbot. Puoi usare questi dati per identificare l’utente quando questo è registrato nel tuo sito web o piattaforma, oltre che passare eventuali altri dati utili da utilizzare nel Playground.
Le Variabili Utente si usano con il prefisso “user”, ad esempio: {{user.nome variabile}}.
Sono presenti tre variabili utente predefinite:
Oltre alle variabili di default, è possibile creare delle variabili personalizzate, inserendo un nome e una descrizione della variabile, oltre che un possibile valore di default che verrà assegnato all’utente all’inizio della conversazione.
NB: i dati dei Form di Contatto vengono automaticamente inseriti dentro all’utente della Conversazione, popolando i campi standard email, phone e fullName.
Variabili per Tool
Nella sezione tool delle Variabili puoi visionare l’elenco dei tool che hai creato per questo chatbot, e per ciascun tool puoi vedere le variabili che vengono definite nel suo flusso. Puoi creare ulteriori variabili nelle configurazioni dei Tool. Alcuni nodi, come quello API, diventano in automatico delle variabili da utilizzare nei nodi successivi.
Esempio Tool 1:
Immagina di voler creare un Tool per gestire una prenotazione per un ristorante. Definisci le seguenti variabili all’interno del Tool:
Una volta raccolti questi valori, potrai usarli nei nodi successivi. Per esempio, in un nodo API che invia la prenotazione al gestionale.
Esempio Tool 2:
Immagina di voler creare un tool per ottenere il meteo. Se utilizzi un nodo API chiamato get meteo, il risultato della chiamata verrà automaticamente salvato nella variabile {{get meteo}}. Potrai quindi usarla in un nodo Prompt successivo per generare una risposta dinamica in base al meteo recuperato dalle API.
Per ogni chatbot, il Playground gestisce due versioni distinte del grafo:
Quando lavori nel Playground, stai modificando la versione privata del tuo chatbot. Ogni cambiamento che apporti viene salvato solo in questa versione e non influisce sulla versione pubblica finché non decidi di pubblicarlo.
Dopo aver effettuato delle modifiche, puoi salvare il grafo per mantenere il lavoro svolto e procedere con i test interni di conversazione. Quando sei soddisfatto delle modifiche applicate, puoi pubblicare il chatbot per fare in modo che le modifiche diventino effettive per tutti gli utenti reali.
Modalità Live: entrando in modalità Live puoi visualizzare la versione pubblica del tuo chatbot. In modalità Live non è possibile fare modifiche, ma puoi visualizzare tutti i nodi presenti e le relative impostazioni. In questa modalità puoi anche fare dei test interni direttamente sul chatbot pubblico.
Nel Playground, puoi testare il comportamento del chatbot sia nella versione di test che in quella pubblicata. Scegli la modalità Live se vuoi chattare con il chatbot pubblico, oppure salva eventuali modifiche e risolvi gli errori di configurazione per provare invece il chatbot di test.
Per avviare una conversazione di prova, premi il pulsante “Esegui” in alto a destra. Le interazioni effettuate nel Playground saranno registrate nella sezione Statistiche, con l’etichetta “Playground”.
Nota: nella chat del Playground, il Form di contatto iniziale non viene mostrato, anche se abilitato nelle Impostazioni. Questo ti permette di testare il chatbot senza dover compilare il form ad ogni nuova conversazione.
Durante la modifica del chatbot in Playground, vedrai comparire nell’header della pagina un bottone relativo agli errori presenti nel grafo. Per errore si intende una configurazione errata o non completa di uno o più nodi all’interno del Playground, che non permette quindi di utilizzare o di pubblicare il proprio chatbot.
Ci sono due categorie di errori che possono comparire:
Errori di Configurazione
Se sono presenti errori di Configurazione, ti verranno segnalati dall’icona errore di colore rosso. Dal momento che sono presenti configurazioni errate o mancanti, non è possibile eseguire dei test sul chatbot in quanto le mancanze comprometterebbero il corretto funzionamento del chatbot stesso.
Puoi anche decidere di salvare un chatbot con errori di configurazione, per salvare le configurazioni attuali nel grafo interno di test, e proseguire in un secondo momento.
Nella barra laterale degli errori, potrai scorrere gli errori di configurazione presenti, suddivisi per singolo nodo. Potrai cliccare su ogni errore per aprire il nodo e la sezione corretta in cui risolvere l’errore.
Errori di Abbonamento
Se sono presenti solo errori di abbonamento, ti verranno segnalati dall’icona errore di colore arancione. Potrai comunque fare dei test interni di conversazione del tuo chatbot, ma dal momento che la tua configurazione supera i limiti imposti nel tuo abbonamento, non puoi pubblicare il chatbot per farlo utilizzare agli utenti finali.
Gli errori di abbonamento si dividono in due categorie:
Il nodo START è il nodo di partenza per tutti i messaggi che arrivano al chatbot. Questo nodo rappresenta il cuore del chatbot, poiché definisce le istruzioni di base e il modo in cui vengono gestite le richieste degli utenti.
Ogni volta che il chatbot riceve un nuovo messaggio, il nodo START deciderà se rispondere al messaggio utilizzando la Knowledge Base, oppure se attivare uno o più Tools a disposizione per gestire operazioni specifiche.
Nel nodo START è possibile configurare tre impostazioni principali.
1) PROMPT
Il Prompt è l’insieme di istruzioni che definisce il comportamento del tuo chatbot, stabilendone ruolo, tono di voce e ambito di competenza. All’interno del Prompt, puoi specificare anche comportamenti mirati, come ad esempio:
Un Prompt ben strutturato aiuta il chatbot a interpretare correttamente le domande degli utenti e a rispondere nel modo migliore. Per maggiori dettagli su come scrivere un prompt efficace, consulta la guida dedicata ai Prompt.
2) AMBITO
L’ambito del chatbot è una frase che descrive l’attività e l’area di competenza per cui il chatbot è stato progettato. Questo campo serve a fornire al modello un contesto chiaro sul suo ruolo e sugli argomenti su cui deve operare.
L’ambito viene impostato automaticamente in fase di creazione del chatbot, sulla base delle informazioni inserite, ma può essere modificato in qualsiasi momento.
All’interno dei tuoi Prompt personalizzati, puoi utilizzare la variabile {{scope}} per richiamare il valore dell’ambito. In questo modo, il tuo chatbot sarà sempre consapevole del proprio compito e potrà generare risposte più coerenti e mirate.
3) MODELLO AI
Il modello AI è il motore di Intelligenza Artificiale che si occuperà di eseguire il tuo chatbot.
Supportfast.ai offre diversi modelli AI tra cui scegliere per il tuo chatbot. Il modello utilizzato di default è gpt-4o-mini. Per poter utilizzare i modelli più avanzati è necessario utilizzare la propria chiave di OpenAI. Scopre come dalla guida della chiave API di OpenAI.
La scelta del modello dipende dalle esigenze di performance e dai costi associati. Utilizzare modelli avanzati come GPT-4o e superiori permette di ottenere risposte più accurate e ragionamenti più completi, ma con costo di API maggiore.
4) NUMERO DI MESSAGGI
Il numero di messaggi precedenti rappresenta la quantità di interazioni precedenti che il chatbot considera per generare una risposta ad un nuovo messaggio dell’utente. I valori disponibili variano da 5 a 30 messaggi:
Un numero maggiore di messaggi aiuta il chatbot a mantenere il contesto della conversazione, oltre che a ricordare le eventuali informazioni che ha raccolto dall’utente, ma aumenta anche il consumo di Token di AI. La scelta dipende dal bilanciamento tra accuratezza contestuale e ottimizzazione dei costi.
5) SCELTA DEL TOOL
Con questa opzione puoi personalizzare il modo in cui il tuo chatbot richiama i tool prima di rispondere ai messaggi. Sono disponibili diverse opzioni:
– Auto: per lasciare piena autonomia al tuo chatbot su quando e quanti tool richiamare, in base alle istruzioni e alla conversazione con l’utente
– None: per impedire al tuo chatbot di utilizzare qualsiasi tool. In questo modo il chatbot risponderà solo con le istruzioni del Prompt.
– Required: per rendere obbligatorio l’utilizzo di almeno un tool prima di rispondere all’utente.
– Knowledge Base: valore speciale di Supportfast per forzare al chatbot l’utilizzo di almeno il tool di Knowledge Base prima di rispondere all’utente, in assenza di altri tool specializzati.
Il nodo Tools viene utilizzato per espandere la capacità del tuo chatbot. Ogni Tool è formato da una descrizione che indica al chatbot la sua funzione e quando utilizzarlo, e viene attaccato con un arco al nodo START. Il chatbot sarà in grado di capire in autonomia, sulla base delle istruzioni fornite e della conversazione con l’utente, quanti e quali tool utilizzare per rispondere alla nuova domanda/richiesta dell’utente.
Vediamo adesso le diverse configurazioni necessarie.
1) Nome del Nodo
Assegna un nome riconoscibile al tuo Nodo. Il nome del nodo Tool è molto importante per fare in modo che il tuo chatbot non si confonda. Si consiglia di assegnare nomi semplici ma allo stesso tempo esplicativi del significato del Tool. Alcuni esempi di nomi includono:
2) Quando usare il Tool
Inserisci una breve descrizione per spiegare al chatbot di cosa si occupa questo Tool, e quando dovrà essere utilizzato, per un massimo di 1000 caratteri. Se hai bisogno di ampliare la spiegazione del Tool, puoi farlo aggiungendo istruzioni nel Prompt del nodo START.
3) Variabili
Le variabili sono informazioni dinamiche che il chatbot raccoglie dalla conversazione quando utilizza un Tool. Queste informazioni possono essere raccolte dalla conversazione in maniera implicita dal chatbot tramite ragionamento, oppure possono essere chieste in maniera diretta dal chatbot all’utente. Una volta raccolte, le variabili possono essere utilizzate nei nodi successivi per inserire valori dinamici nel flusso operativo.
Esempi di raccolta delle variabili:
Per configurare le variabili, è necessario definire alcuni parametri fondamentali:
Le tipologie di dato disponibili sono:
Utilizzo di Enum
La variabile di tipo Enum permette di predefinire un insieme di valori stringa tra cui il chatbot selezionerà quello corretto in base alla conversazione. Se utilizzi Enum con valori complessi, è utile aggiungere istruzioni nel Prompt per spiegare al chatbot come assegnare i valori corretti.
Esempio: Se vuoi raccogliere il genere dell’utente e vuoi salvarlo come “M” o “F”, puoi creare un Enum con questi due valori. Il chatbot assocerà automaticamente termini come maschile, uomo, femminile, donna e varianti corrispondenti ai valori “M” oppure “F”.
Utilizzo di Lista
La variabile di tipo Lista è utile quando il chatbot deve raccogliere più valori simili all’interno di un’unica variabile. Ad esempio, se l’utente elenca più elementi in una risposta, il chatbot può memorizzarli in un elenco strutturato.
Per configurare la lista dovrai inserire:
Esempio: Supponiamo di voler chiedere all’utente le città che desidera visitare. Se l’utente dice:
“Vorrei viaggiare a Roma, Parigi e Londra.”, allora il chatbot raccoglierà questi valori nella variabile
[“Roma”, “Parigi”, “Londra”].
Descrizione della lista: la lista delle città che l’utente vuole visitare.
Descrizione degli Elementi: il nome di una delle città che l’utente intende visitare.
Il nodo di tipo Prompt viene utilizzato per eseguire un prompt di AI indipendente dal resto del chatbot. Questo nodo prende in ingresso la conversazione con l’utente ed eventuali variabili, genera una risposta basata su un prompt personalizzato e restituisce il risultato all’utente sotto forma di messaggio.
Alcuni esempi di utilizzo del nodo Prompt includono:
Per inserire un nodo Prompt, è necessario creare e configurare il Tool per questo flusso e poi collegarlo al nodo Prompt tramite un arco. Il nodo Prompt è un nodo finale, quindi conclude il flusso del Tool attuale e può essere posizionato dopo altri nodi non finali.
Vediamo ora le diverse impostazioni presenti nel nodo Prompt.
1) Nome del Nodo
Assegna un nome riconoscibile al nodo. Il nome non influisce sul comportamento dell’AI, ma serve solo per distinguere questo nodo dagli altri nella configurazione del flusso.
2) Prompt
Il Prompt è l’insieme di istruzioni che guida il comportamento dell’AI che verrà eseguita in questo nodo. Definisce il modo in cui il chatbot interpreta la richiesta dell’utente e genera una risposta. Per far funzionare correttamente questo nodo dovrai occuparti di scrivere un Prompt corretto che gestisca la tua necessità. Per dettagli su come scrivere un prompt efficace, consulta la guida dedicata ai Prompt.
3) Modello AI
Il modello AI è il motore di Intelligenza Artificiale che genera le risposte del chatbot.
Supportfast.ai offre diversi modelli AI tra cui scegliere. Il modello predefinito è gpt-4o-mini, ma è possibile utilizzare modelli più avanzati come GPT-4o e superiori, utilizzando la propria chiave API di OpenAI. Scopre come dalla guida della chiave API di OpenAI.
La scelta del modello dipende dalle esigenze di performance e dai costi associati. Utilizzare modelli avanzati come GPT-4o e superiori permette di ottenere risposte più accurate e ragionamenti più completi, ma con un costo di API maggiore.
4) Numero di Messaggi
Il numero di messaggi precedenti rappresenta la quantità di messaggi precedenti che il chatbot considera per generare una risposta ad un nuovo messaggio dell’utente. I valori disponibili variano da 5 a 30 messaggi:
Un numero più alto di messaggi consente al chatbot di mantenere il contesto e ricordare le informazioni raccolte dall’utente, ma aumenta il consumo di token. La scelta dipende dal bilanciamento tra accuratezza contestuale e ottimizzazione dei costi.
Il nodo di tipo API viene utilizzato per eseguire una chiamata API verso un software esterno. Questo permette al chatbot di leggere o inviare dati ad altri sistemi, integrandosi con essi in modo dinamico.
I chatbot Supportfast possono connettersi a qualsiasi software che disponga di API REST, ovvero interfacce che consentono ai programmi di comunicare tra loro tramite internet. Le API REST utilizzano il formato JSON per scambiare informazioni, un formato standard e leggibile sia dagli esseri umani che dalle macchine.
Alcuni esempi di utilizzo del nodo API includono:
Per inserire un nodo API, è necessario creare e configurare il Tool per questo flusso e poi collegarlo al nodo API tramite un arco. Il nodo API è un nodo non finale, da cui è necessario tirare altri due archi: uno nel caso di Successo della chiamata API, uno invece in caso di Fallimento.
Definizione di API REST
Un’API REST (Representational State Transfer) è un modo standard di far comunicare due sistemi tramite il web. Funziona attraverso delle chiamate HTTP, proprio come quando navighiamo su un sito, ma invece di visualizzare una pagina web, il sistema riceve o invia dati.
Per esempio, un chatbot potrebbe chiedere a un sito e-commerce per ottenere lo stato dell’ordine numero 12345. Il sito risponderà con una risposta in formato JSON, ad esempio:
{“order_id”: 12345, status”: “spedito”}
Vediamo ora le diverse impostazioni presenti nel nodo API.
1) SCHEDA API
Nella scheda API andranno inseriti i dettagli delle impostazioni della chiamata API, come il metodo, i parametri e i dati da inviare.
Nome del Nodo: Assegna un nome riconoscibile al nodo. Il nome non influisce sul comportamento dell’AI, ma serve solo per distinguere questo nodo dagli altri nella configurazione del flusso.
Chiamata API: Imposta il tipo di chiamata HTTP (GET, PUT, POST, DELETE) e l’URL dell’API. Inserisci solo l’URL di base, senza parametri aggiuntivi o dati dinamici, che andranno invece configurati nei campi dedicati.
Parametri: Se la chiamata API richiede parametri di query, puoi aggiungerli in questa sezione. I parametri sono informazioni aggiuntive che vengono inviate nell’URL dopo il simbolo ?.
Esempio: per chiamare l’API https://example.com/user/?name=test, imposta l’URL come https://example.com/user/ e aggiungi il parametro:
Headers: Gli headers sono informazioni aggiuntive che vengono inviate insieme alla richiesta API, ad esempio per autenticare l’utente o specificare il formato dei dati. Puoi aggiungerli inserendo una Chiave e un Valore.
Esempi comuni di headers:
Body: Il body è il contenuto della richiesta API e deve essere in formato JSON. Qui puoi inserire i dati che verranno inviati al sistema esterno.
2) TEST DELLA RISPOSTA
In questa scheda puoi testare la tua chiamata API per verificare che funzioni correttamente e ottenere un esempio di risposta. I dati ricevuti dalla chiamata API potranno poi essere utilizzati nei nodi successivi per creare risposte dinamiche nel chatbot. Ad esempio, se l’API restituisce lo stato di un ordine, il chatbot può usare quel valore in un nodo successivo per restituire all’utente le informazioni sul suo ordine.
Hai due opzioni per completare questa scheda:
Risposta Live: Per simulare una chiamata API reale, il primo passaggio consiste nell’inserire valori di test nelle variabili utilizzate nella richiesta API. Ad esempio, se l’URL dell’API è configurato con un parametro dinamico come https://example.com/order/{{order_id}}, dovrai inserire un valore reale per la variabile {{order_id}} prima di eseguire il test.
Se la chiamata API non utilizza variabili, questa parte non verrà mostrata e potrai passare direttamente al test. Quando sei pronto, clicca su “Effettua test”: il sistema invierà la richiesta e mostrerà il JSON della risposta ricevuta.
Risposta di Esempio: Se non vuoi effettuare una chiamata API reale, puoi incollare manualmente un JSON di esempio nello spazio dedicato. Il sistema verificherà automaticamente che il JSON sia valido prima di salvarlo.
3) ACCESSO AI DATI
In questa scheda puoi definire quanti e quali dati della risposta API salvare per usarli nelle interazioni successive. Per accedere a questa scheda, è necessario aver completato il test dell’API nella scheda precedente.
Hai due opzioni per completare questa scheda:
Nel caso di Accesso Ristretto ai dati, dovrai selezionare dalla tabella che compare, quali valori salvare del tuo JSON di risposta. È obbligatorio selezionare almeno un valore. Questo serve per nascondere eventuali chiavi o codici che non vogliamo passare verso l’intelligenza Artificiale nei prossimi passaggi.
Ti verrà mostrata una tabella che elenca tutti i campi del JSON ricevuto. Da qui puoi selezionare:
Il nodo di tipo Form viene utilizzato per inserire in chat un modulo di contatto che l’utente potrà compilare con le sue informazioni personali. Le informazioni degli utenti che compilano i form saranno visibili nella scheda Statistiche.
Vediamo in dettaglio il flusso di utilizzo del Form:
Quando l’utente decide di compilare ed inviare il Form, il chatbot riceve i dati compilati dell’utente e riprende l’esecuzione del flusso partendo direttamente dal nodo Form, per poi eseguire i nodi collegati successivamente ad esso. Il chatbot ignorerà quindi tutti gli altri tool ed istruzioni per eseguire solamente il Form compilato dall’utente.
Il nodo Form non è un nodo finale, ma necessità di altri nodi successivi per completare il flusso. I dati inviati dall’utente nel Form verranno salvati in una variabile che potrà poi essere utilizzata nei passaggi successivi, come per esempio per inviarli ad un CRM tramite API.
Vediamo nel dettaglio le impostazioni del nodo Form.
Nome del Nodo: Assegna un nome riconoscibile al nodo. Il nome non influisce sul comportamento dell’AI, ma serve solo per distinguere questo nodo dagli altri nella configurazione del flusso.
Descrizione: Inserisci un testo descrittivo per spiegare al chatbot lo scopo di questo Form. Il chatbot utilizzerà questa informazione per comprendere il contesto e spiegare all’utente perché dovrebbe compilare questo modulo di contatto.
Campi del Form: Abilita i campi che vuoi includere nel modulo di contatto. È obbligatorio selezionare almeno un campo affinché il Form funzioni correttamente. I campi abilitati saranno sempre obbligatori per l’utente.
Risultato del Form: Dopo che l’utente ha compilato un Form di Contatto del tuo chatbot, i dati inseriti nel modulo verranno automaticamente applicati ai dati dell’utente della Conversazione.
NB: attualmente i campi disponibile sono: Email, Nome Completo, Numero di Telefono. Prossimamente sarà possibile anche creare campi personalizzati sui Form per adattarli alle proprie esigenze.
Il nodo Live Chat viene utilizzato per richiedere l’intervento di un operatore umano. È un nodo finale, quindi interrompe il flusso del Tool attuale e mette la conversazione in stato di attesa operatore. Al momento dell’attivazione, il chatbot risponde all’utente con un messaggio personalizzato.
Il nodo Live Chat può essere combinato con altri nodi per definire le condizioni di accesso al supporto umano. Alcuni esempi includono:
Puoi anche istruire il chatbot a dare priorità alla risoluzione del problema, cercando di aiutare l’utente prima di attivare la Live Chat. Per farlo, dovrai personalizzare il Prompt del nodo START, affinché l’AI cerchi di rispondere in autonomia prima di passare all’operatore.
Cosa accade quando il chatbot attiva la Live Chat?
Vediamo il dettaglio della configurazione del nodo Live Chat.
Nome del Nodo: Assegna un nome riconoscibile al nodo. Il nome non influisce sul comportamento dell’AI, ma serve solo per distinguere questo nodo dagli altri nella configurazione del flusso.
Contenuto del messaggio: Inserisci le istruzioni per il chatbot, indicandogli cosa comunicare all’utente dopo l’attivazione della Live Chat. Di solito, il messaggio informa l’utente che un operatore umano risponderà a breve e che nel frattempo può continuare a interagire con il chatbot.
Il nodo di tipo Bottone viene utilizzato per inserire in chat un pulsante che rimanda a un link esterno. Questo può essere utile per indirizzare l’utente a una pagina specifica del tuo sito web, come una pagina di approfondimento o un modulo di contatto.
Il nodo Bottone non è un nodo finale. Dopo di esso, è necessario collegare un altro nodo che spieghi all’utente la presenza del bottone e fornisca una risposta adeguata.
Vediamo in dettaglio il flusso di utilizzo del Bottone:
Per quanto riguarda il nodo successivo, possono essere utilizzate due opzioni:
Ricordati che il chatbot deve essere consapevole della presenza del Bottone in chat. Per farlo, assicurati di istruire l’AI, includendo nel Prompt (o nel Messaggio) un riferimento chiaro alla presenza e allo scopo del Bottone.
Come compare il Bottone in chat?
Il Bottone viene visualizzato direttamente sotto il messaggio generato dal chatbot. L’utente potrà quindi leggerne il contenuto e, se interessato, cliccare sul Bottone per visitare il link esterno.
Vediamo nel dettaglio la configurazione del nodo Bottone.
Nome del Nodo: Assegna un nome riconoscibile al nodo. Il nome non influisce sul comportamento dell’AI, ma serve solo per distinguere questo nodo dagli altri nella configurazione del flusso.
Lingua: puoi personalizzare il testo e il link del bottone in base alla lingua dell’utente. Le lingue possono essere abilitate nella scheda Impostazioni.
Testo del Bottone: Per ogni lingua abilitata, inserisci il testo che verrà mostrato sul bottone. È consigliabile utilizzare testi brevi ma esplicativi.
Link del Bottone: Per ogni lingua abilitata, inserisci l’URL a cui il bottone deve rimandare. Assicurati che il link corrisponda alla lingua dell’utente, se il sito supporta pagine in più lingue.
Il nodo Messaggio è un nodo finale che conclude il flusso del Tool attuale, fornendo al chatbot delle semplici istruzioni su come proseguire la conversazione con l’utente.
Puoi pensarlo come un mini-prompt che serve a fornire indicazioni al chatbot su cosa è avvenuto all’interno di questo flusso iniziato con un Tool. In questo modo, l’AI sarà consapevole del contesto e potrà gestire la conversazione in modo naturale, senza perdere continuità.
Essendo un nodo finale, può essere utilizzato come conclusione di qualsiasi flusso. Ecco alcuni esempi pratici:
Vediamo nel dettaglio la configurazione del nodo Bottone.
Nome del Nodo: Assegna un nome riconoscibile al nodo. Il nome non influisce sul comportamento dell’AI, ma serve solo per distinguere questo nodo dagli altri nella configurazione del flusso.
Contenuto del Messaggio: Inserisci il mini-prompt che fornirà istruzioni al chatbot su cosa è avvenuto nel flusso attuale. Questo aiuterà l’AI a mantenere il contesto e a proseguire la conversazione in modo coerente. Puoi anche utilizzare variabili dinamiche ({{var}}) per personalizzare il messaggio con i dati ottenuti nei passaggi precedenti.
Automated page speed optimizations for fast site performance